Descrizione
A cura di Giuseppe Campagnola Presentazione di Dinko Fabris “Nel panorama musicale contemporaneo, la figura di Ottavio De Lillo rappresenta, a mio avviso, la continuità con la tradizione italiana. Egli, infatti, pur collocandosi in un contesto stilistico moderno, rimase legato alla musica tonale, elaborando un linguaggio personalissimo che è perfettamente riconoscibile in ogni suo brano. La sua musica è immediata, fluida, semplice, ma nello stesso tempo intensa e profonda, capace di catturare l`attenzione dell`ascoltatore e toccarne le corde più intime”. – Dalla prefazione del curatore, Giuseppe Campagnola, docente di Pianoforte presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. “L’alta abilità che si richiede al compositore impegnato nelle “parodie” musicali di questo tipo, già evidente in Casella e Ravel, trova nei tre brani di De Lillo una conferma davvero sorprendente. In ciascuno dei tre “ritratti” si avverte chiaro che il compositore è riuscito nella sua sfida, riprendendo segni distintivi dello stile di ciascuno degli amati personaggi parodiati, atteggiamenti, tic, o quella sorta di firma che solo i grandi compositori hanno saputo apporre a brani che possono essere soltanto loro. La brillantezza quasi pomposa del ritratto di Šostakovic si riflette nella gioiosa espressione fanciullesca di Prokof`ev (evidente il riferimento a Pierino e il lupo ma ovviamente non solo). Quanto alla maniera di Rota, apparentemente la più sfuggente, Ottavio De Lillo riesce davvero a creare un tema sognante e sospeso che potrebbe essere del compositore milanese, basato sulla ripetizione ad intervalli di seconda di note e accordi che riuniscono in poche battute un caleidoscopio di suoni che potrebbero provenire da film di Fellini quanto dalle composizioni cameristiche in contrappunto osservato. Il gioco della parodia è perfettamente riuscito a riprova di come Ottavio De Lillo sia un pregevole compositore del tardo Novecento tutto da scoprire”. Dalla prefazione di Dinko Fabris, docente di Storia della musica presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari.